mercoledì 23 dicembre 2009

Nessun appoggio esterno al governo Lombardo ma dialogo sulle riforme

Il Partito Democratico siciliano

  • Premesso che:
    - la crisi dell’alleanza di centrodestra che ha sostenuto il Presidente della Regione Raffaele Lombardo ha ormai raggiunto l’epilogo e che continuare a nascondere questo dato è causa della paralisi politico-amministrativa che investe il governo della Regione;
    - in Sicilia dopo 20 mesi sono evidenti i segni del fallimento della coalizione di centrodestra e che la Regione non può continuare a galleggiare nel pantano di una politica che non è in grado di dare soluzioni ai gravi problemi della nostra isola;
    - la dichiarazione di definitivo fallimento della maggioranza di centrodestra, da parte del Presidente della Regione, è condizione essenziale per verificare la possibilità di aprire una nuova fase politica di riforme su punti essenziali che vengono vissuti con particolare drammaticità dai siciliani
  • Ritenuto che:
    - il PD è pronto a fare la sua parte per realizzare le riforme necessarie a cambiare la Sicilia a farla uscire dalle sabbie mobili;
    - il PD cercherà con ogni mezzo di contrastare la sopravvivenza dell’attuale situazione di stallo politico, che è causa di danni per la Sicilia;
  • Considerato che
    - il Presidente della Regione ha dichiarato che il voto contrario del Pdl al DPEF è stato solo l’ultimo atto della disarticolazione e della dissoluzione della maggioranza di Governo;
  • Valutato che
    - il mantenimento dell’attuale Giunta è politicamente in contrasto con la dichiarata dissoluzione della maggioranza di cui era espressione;
    - pur riconoscendo politicamente rilevante la dichiarazione di dissoluzione della maggioranza pronunciata dal Presidente e quindi la conseguente parlamentarizzazione della crisi, sono comunque insufficienti i punti assunti quale base programmatica per il rilancio dell’azione di governo per le riforme e alcune delle soluzioni indicate per le gravi emergenze della Sicilia;
  • Valutata, in particolare, la necessità:
    - di esprimere un giudizio fortemente negativo nei confronti delle scelte politiche antimeridionaliste del Governo nazionale a partire dalla sottrazione dei Fondi Aree Sottoutilizzate;
    - di proposte di politiche economiche di contrasto della crisi economica e sociale che investe le imprese e il lavoro in tutti i settori produttivi dall’industria all’agricoltura, dai servizi all’artigianato;
    - di sostenere e valorizzare la funzione centrale degli enti locali per attuare un vero federalismo e un effettivo decentramento di competenze;
    - di introdurre automatismi per l’attuazione di principi di trasparenza e legalità nello svolgimento delle attività dell’amministrazione regionale;
    - di riorganizzare e ridurre le società partecipate in base a principi di economicità ed efficienza;
    - di dar vita a politiche per la soluzione delle principali emergenze sociali, dalla disoccupazione crescente alla diffusione della povertà e del disagio;
    - di verificare e costruire le condizioni, nella distinzione delle responsabilità tra il nuovo governo, rispetto al quale escludiamo qualunque forma di partecipazione del partito, e il confronto parlamentare, evitando ogni sostegno se non per realizzare insieme le riforme in grado di affrontare le emergenze, di promuovere la crescita e la modernizzazione della Sicilia al fine di assicurare totale discontinuità rispetto agli esiti negativi prodotti e alle pratiche utilizzate dai governi che dal 2001 si sono susseguiti in Sicilia.

Per quanto sopra esposto

l’Assemblea Regionale del PD siciliano approva la relazione del Segretario regionale.

Nota: L'Assemblea, inoltre, ha eletto, all'unanimità, i 62 componenti la Direzione regionale e il regolamento per la celebrazione dei congressi provinciali che si terranno il 15 aprile.

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