COMUNICATO STAMPA del 26/05/2010
MODIFICHE ALLO STATUTO PD: DONEGANI, IL PARTITO HA RISPOSTO A CHI CREDE NEL PERSONALISMO POLITICO, BANDENDO AL SUO INTERNO CHI FA DELL'INDIVIDUALISMO L'UNICA RAGIONE ISPIRATRICE DELLA PROPRIA AZIONE IN BARBA AL PLURALISMO DEMOCRATICO
Il Partito Democratico è un partito delle regole e lo dimostra ancora una volta. L'Assemblea nazionale, nelle giornate del 21 e 22 maggio 2010, ha votato alcune modifiche statutarie predisposte da una apposita commissione nominata dalla Convenzione nazionale tenuta l'11 ottobre 2009. Nel rispetto delle anime che mantengono vivo il partito e le sue regole, non riducendole a lettera morta, maggioranza e minoranza hanno trovato un'intesa, frutto di condivisioni e senza colpi di mano. Nessuna faida o lotta intestina, ma pura e sana dialettica che approda a sintesi. Le modifiche sono intervenute laddove lo statuto era lacunoso o lasciava adito ad interpretazioni non univoche. Agli elettori del PD vengono confermate le decisioni fondamentali che riguardano l'indirizzo politico, l'elezione delle più importanti cariche interne, la scelta delle candidature per le principali cariche istituzionali. Viene ribadito, in particolare, il ruolo delle Primarie come regola cardine nella selezione delle cariche interne al partito ed istituzionali. A rafforzare la tesi è stato introdotto un ulteriore comma all'art. 2 dello Statuto del PD, che estende la casistica di esclusione dal partito agli appartenenti ad altri partiti e movimenti politici, agli eletti aderenti a gruppi consigliari diversi dal PD, ai candidati in liste diverse da quelle del PD. Più precisamente, ai sensi dell'Art. 2 Comma 9 dello Statuto così modificato: “Sono escluse dalla registrazione nell’Anagrafe degli iscritti e nell’Albo degli elettori del PD le persone appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti politici o aderenti, all’interno delle Assemblee elettive, a gruppi consiliari diversi da quello del Partito Democratico. Gli iscritti che, al termine delle procedure per la selezione delle candidature, si sono candidati in liste alternative al PD, o comunque non autorizzate dal PD, sono esclusi e non più registrabili, per l’anno in corso e per quello successivo, nell’Anagrafe degli iscritti”. Nel caso locale, la candidatura a sindaco dell'On. Speziale sconfitto alle primarie, già in spregio al codice etico, avviene in aperta violazione dello statuto del Partito Democratico. La sua decadenza da coordinatore provinciale e, soprattutto, la sua esclusione per due anni dal partito è di fatto sancita, in ossequio al verdetto delle primarie, in rispetto alla volontà democraticamente espressa dai cittadini gelesi ai gazebo, in conformità alle regole che un partito vero, non fantoccio, si dota. Va da sé che il discorso non cambi anche per gli iscritti al partito che si sono candidati al consiglio comunale in liste alternative al Partito Democratico o, comunque, non autorizzate dal PD.
On. Miguel Donegani
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